domenica 4 ottobre 2015

Una precisazione, per un errore macroscopico.

"Gentile Redazione TusciaWeb,
da cittadino abitante nel quartiere di S.Barbara, non aderente ad alcun comitato di zona, avverto la necessità di correggere un errore macroscopico commesso da ‘g.f.’, firmatario dell’articolo “Un tetto per la palestra a Santa Barbara” pubblicato ieri.


Verso la fine dell’articolo è possibile leggere che “[…] la ditta è stata particolarmente attenta nella tutela delle piante presenti, le querce in particolare”.
Credo sia utile far sapere al g.f. (mi perdoni ma si è firmato in minuscolo) che la ditta costruttrice, sebbene per colpe non totalmente ad essa ascrivibili, ha praticamente distrutto una quindicina di ulivi durante le operazioni di trapianto delle piante dal sito di costruzione ad un’area adiacente, operazioni avvenute nel maggio del corrente anno. Massimo rispetto per gli operai della ditta in questione, ma l’affermazione secondo la quale gli stessi siano stati particolarmente accorti nel corretto trattamento delle piante, non corrisponde a verità.
 Se mi è permesso, mi risulta peraltro strano come g.f. sia evidentemente l’unico a non sapere cosa successe in quell’occasione, quando addirittura il sindaco poté successivamente prendere atto di persona dei danni arrecati alle piante confermandone l’evidenza. 
Giova peraltro aggiungere che se non fosse stato per le petizioni e le resistenze dei comitati di quartiere, adesso le querce sarebbero legna da ardere. E’ certamente per l’impegno di questo gruppo di persone che ora la comunque rispettabile ditta è inevitabilmente ben accorta a non torcere un ramo “delle querce in particolare”.



 Queste dinamiche g.f. le dovrebbe ben conoscere, a meno che scriva senza sapere. Se così fosse, può succedere a tutti. 
Eventualmente invece sapesse – sottolineo eventualmente - si tratterebbe allora di slealtà informativa e allora chiederei: per quale motivo accollarsi la responsabilità di edulcorare un palese danno ecologico compiuto da terzi, quantunque limitato? Gli è stato forse suggerito?


A margine della dovuta precisazione di cui sopra, concludo confessando di aver provato un brivido nel leggere le intenzioni dell’assessore con deleghe all’urbanistica, sempre in merito all’area neo palestra s.Barbara, per il quale sarebbe opportuno “un percorso della salute, fruibile dai cittadini, per valorizzare il verde e tutta l’area circostante”. 


Da ‘vecchio’ abitante del quartiere – abito qui dal ‘98 - posso tranquillamente assicurare che tutte le strade della zona, Capretta inclusa, nonostante il manto asfaltato drammaticamente degradato in molti tratti, sono già di per sé una godibile rete di percorsi di salute, tanto da essere le più frequentate della città per attività di walking, dog walking e jogging. Inoltre la residua area verde adiacente la neo palestra sarebbe perfettamente fruibile anche semplicemente mettendo qualche panchina in più e programmando con maggior frequenza il semplice taglio dell’erba.
 Aggiungere ulteriori attrezzi/strutture che inevitabilmente verrebbero ricoperti dalla vegetazione per progressivo inutilizzo, o si depaupererebbero precocemente per mancanza di manutenzione, non farebbe altro che togliere altro spazio tranquillamente utilizzabile anche solo stando seduti su una panchina all’ombra delle querce leggendo, guardando giocare i propri figli o passeggiando con i propri cani. 
Non sarebbe una valorizzazione dell’area, già sfruttata dalla costruzione di una palestra che poteva benissimo essere meglio edificata altrove, ma una spesa inutile di denaro ottimamente impiegabile per altri interventi. E quanti ne sarebbero necessari!

Evaldo Cipolloni

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