I bisogni, i desideri erano questi..
nascosti tra gli ulivi, tra la stradina rossa che fa l'imbuto, a spezzare, ma anche unire un quartiere c'era tutto questo:
Una piccola libreria di quartiere, dove lasciare un libro e prendere un libro:
un angoletto libero e di pace per i bimbi dove sfogliare i libri:
Un angolo di scoperta della Musica:
Un Orto Urbano adibito soprattutto per i bambini realizzato con materiale di riciclo, con il percorso delle piante aromatiche, alla scoperta delle verdure di stagione:
Un Piccolo Laboratorio a cielo aperto
dove conoscere e toccare con mano le leggi della natura
allevare lombrichi per conoscerne le loro necessità e la vita, con i cicli della riproduzione e della morte.
Poi c'era un Teatro all'aperto, immerso nel verde, tra gli ulivi
dove d'estate si vedevano anche i film ed i mondiali di calcio
tante attività si potevano svolgere nel parco che era in piano, senza salite ne discese.. una grande distesa di erba all'ombra delle querce
un luogo immerso nella natura che donava i suoi rami per lasciar posto alla creatività dei bambini
poi lo spazio.. per i pic nic, le feste.. l'aggregazione, lo stare insieme.
questo ho visto e sognavo per il Parco delle Querce, perché di questo so che hanno bisogno i miei amici, la mia città, ed io.
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